A piedi da Milano a Catania per inseguire un sogno!


Oggi voglio presentarvi un amico, raccontarvi un'impresa, parlarvi di un sogno. L'amico in questione si chiama Salvatore Annaloro (detto Saso) giovane architetto con la passione per l'arte in generale e la musica in particolare. Responsabile di diversi progetti nell'ambito dello studio e la conservazione del patrimonio architetonico-archeologico e ambientale e già fondatore di un'agenzia di architetti, Saso fa  della "Signora Architettura", come ama definirla, contesto lavorativo e amore al contempo; idea, tecnica e materia del "fare umano", con la quale ben si conciliano le sue passioni: cantautorato, poesia, design, pittura. Così nel 1996 nasce "Stralci di Inferno" serie di poesie e scritti ermetici. Nel 2004, la musica prende il sopravvento e inizia la produzione dell'album ADAM, assieme ai Fuorionda, con tre brani inediti presentati alle selezioni di Arezzo Wave 2005. Le altre passioni, sempre in fermento, sono però dietro l'angolo, nel 2009 infatti,  partecipa al Premio Nazionale “Bruno Munari”, con l’Opera selezionata “L'Ove” - Progettazione di oggetti, arredi, servizi per l'infanzia, che espone al Teatro Agorà, Triennale di Milano. Nel 2010 è finalista del Marte Live nella sezione Poesia della serata finale sud Italia a Pizzo Calabro (VV); ed espone al Castello di Crotone con la collettiva pittorica Metamorfosi: "Percezioni di un cambiamento in corso" nell’ambito del V Percorso dei Sensi. Nel 2011 partecipa al Premio Poggiobustone ed al Musicvillage. Sempre nel 2011 arriva l'esordio come cantautore con il brano "20 Gennaio 1962". 
Con la descrizione mi fermo qui, perchè, ripercorrendo le tappe della carriera di Saso, potrei fomentare l'irrequietezza che lo contraddistingue, correndo il rischio di perdermi dietro un'idea appena uscita dalla sua testa o magari di perdermi fisicamente il protagonista di questo articolo per poi ritrovarlo a mettere in piedi un nuovo progetto artistico. Veniamo all'impresa. Come dicevo, il mio amico è un irrequieto e come tutti gli irrequieti non sa stare fermo! Bene è quello che farà Saso quest'estate: non si fermerà mai (o forse solo per dormire). Il primo passo è in programma domani, mercoledì 25 giugno e sarà uno dei tanti, tantissimi, passi che condurranno Salvatore, assieme ad altri due temerari (Federico e Gigi) a percorrere a piedi, in 40 giorni, la distanza che separa Milano e Catania! Avete capito bene, in giro per l'Italia per poco più di un mese, durante il quale i partecipanti all'impresa, potranno contare solo sulle proprie gambe e sull'estrema voglia di portare a termine il viaggio. La domanda però sorge spontanea: "Perchè tutto questo?" Quali le motivazioni che portano tre giovani trentenni a percorrere a piedi la penisola? La risposta è nel sogno e il sogno si chiama "Officine del Tempo".
le tappe

Un sogno vero, di quelli che si toccano con mano. "Uno spazio per ridurre al minimo le condizioni sfibranti del vivere" -  come lo definiscono gli ideatori del progetto -  "per rendere l’uomo libero di riappropriarsi del tempo e per potersi dedicare allo sviluppo della creatività tramite il proprio lavoro, la ricerca e la sperimentazione su innovazioni e tradizione". L'idea è quella di acquisire e ristrutturare un'ex struttura industriale a Milano, da riconvertire e restituire alla comunità, realizzando alloggi a basso costo per famiglie e studenti. Uno spazio concepito in tre blocchi, il primo destinato alla funzione abitativa; il secondo atto a ospitare la sezione operativa, con un teatro, aule per la musica, laboratori tecnici ed artistici, botteghe artigianali, laboratori di recupero materiali e energie rinnovabili, officine meccaniche; il terzo blocco andrebbe invece  a ospitare uffici, studi condivisi e una biblioteca. Tempo, spazio e creatività, questi i punti cardine del progetto; concetti che prendono vita in un luogo fisico e che vengono declinati nella logica della riappropriazione. Riappropriazione dello spazio per reagire alla crisi economica e rispondere alle emergenze abitative, riappropriazione del tempo, per dar vita a un luogo in cui uscire dalla logica frenetica della società attuale, riappropriazione della creatività, dando spazio alle idee, stimolando il senso di comunità e restituendo dignità al lavoro. Ecco il senso della lunga "camminata" che rappresenta la prima fase del progetto: riprendersi il tempo e lo spazio, non di corsa, non con un mezzo di locomozione, ma a piedi, per ascoltare la gente, presentare l'ambiziosa idea, raccogliere consigli utili e far partecipare in maniera diretta tutta Italia alla realizzazione fisica delle Officine del Tempo. Ok, ho detto tutto (o quasi!), perchè adesso vi chiederete cosa c'entra il nostro blog con il progetto: "Forse l'articolo ha la funzione di presentare i risulati di una nuova ricerca che dimostra che percorrere l'Italia a piedi contribuisce al benessere psicofisico? Niente di tutto questo. Quando Saso mi parlò per la prima volta della sua ambiziosa idea, riconobbi alcune similutidini con lo spirito che ha animato la creazione del Blog del Benessere Psicologico. Anche noi, come i tre "viandanti" in questione, abbiamo voluto dar vita a uno spazio di condivisione che potesse veicolare esperienze e favorire il confronto, ma soprattutto,  crediamo nell'importanza di restituire, ad una società sempre più orientata al successo e all'efficienza a tutti i costi, l'esigenza di riscoprire se stessi, sostituendo, per quanto possibile, il concetto di "poter essere" al concetto di "dover essere". Ci sono miliardi di esempi che raccontano di quanto il mondo sia cambiato e oggi, nonostante siamo sempre connessi con tutto e con tutti, lo siamo sempre meno con noi stessi e con chi ci sta accanto. Queste, le parole che presentano il progetto PassoUno - Officine del Tempo ed è forse proprio nel senso di questa semplice frase che ci riconosciamo simili ai tre "sognatori-camminatori" ai quali vogliamo rivolgere il nostro più sentito "in bocca al lupo" per l'impresa che prende il via domani 25 Giugno con la prima tappa da Milano a Lodi che si chiuderà con l'incontro (ore 20:30) presso la Caffetteria Albarola di via Maestri del Lavoro dove è in corso una mostra della Maestra d'Arte, attrice e poetessa Tamara Majocchi. Per conoscere tutti i dettagli dell'iniziativa, le tappe di PassoUno e sostenere il progetto, non vi resta che cliccare su officineinformazione.it


Santo Cambareri


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