Nasce "Multiverso" Benessere Psicologico Relazionale e Sociale

Ormai dal 2013 avete iniziato a conoscerci come ideatori di progetti e attività per il sostegno al benessere degli individui, degli organismi sociali e della collettività, per la condivisione di strumenti e iniziative tra i professionisti che si occupano di salute in diversi ambiti, per la diffusione della "Cultura" del Benessere Psicologico nei vari contesti della vita quotidiana; tutto questo ci ha permesso di attivare una serie di collaborazioni che negli anni hanno dato vita ad occasioni di confronto, informazione e formazione sui temi che più ci stanno a cuore: dai "Colloquia" sulla comunicazione efficace, al supporto agli studenti universitari con EFFICACE-MENTE, dal sostegno all'invecchiamento attivo con il Memory Training , alla sicurezza tra i banchi di scuola con "Sicuri sin da piccoli"; da tempo lavoriamo al nostro nuovo progetto e finalmente adesso ci siamo! E' arrivato il momento di condividere qui e sui social la nostra nuova avventura.

L'Equipe del Benessere Psicologico si fa fondatrice di una nuova realtà associativa: Multiverso - Benessere Psicologico Relazionale e Sociale.

Cos'è Mulitverso?

Innanzitutto uno luogo di confronto e scambio di idee, una "casa" per tutte le iniziative che pongono l'attività professionale in ambito psicologico al servizio delle persone e della società, per il miglioramento della salute, la prevenzione del disagio, la ricerca e la condivisione di strumenti che, siamo convinti, debbano incontrare i vari contesti sociali, dal lavoro, al tempo libero, alle attività che riguardano l'intero ciclo di vita dell'individuo. Nella società orientata all'obiettivo e al risultato, si fa un gran parlare di psicologia, spesso abusandone, alla ricerca sempre più frenetica di soluzioni, letture affrettate dei fenomeni sociali, "ricette" preconfezionate più simili alle "formule magiche" che al ruolo complementare che la psicologia dovrebbe avere per lo sviluppo della persona e per la funzione adattiva dell'individuo nel proprio contesto e nella propria rete di relazioni.
Sostituire le certezze con le domande, gli etichettamenti con il dialogo; è questo lo spirito che anima Multiverso.

Multiverso si propone, inoltre, come associazione per lo studio, la ricerca e la diffusione degli approcci psicologici e psicoterapeutici di stampo relazionale. All'interno del gruppo operano psicoterapeuti in formazione sistemico-relazionale, familiare e strategica ed è proprio dai modelli teorici di riferimento che prende il nome la nostra realtà associativa. Il multiverso al quale ci riferiamo è quello teorizzato da H.R. Maturana (1987), tra i principali teorici del costruttivismo e padre della teoria autopoietica; basi epistemologiche sintetizzate nella massima "Vivere è conoscere" e che pongono la persona, con il suo modo di funzionare, all'interno di un ambiente in accoppiamento strutturale con esso, in una situazione tale per cui il soggetto crea, inventa, costruisce una realtà che continua ad andare avanti, per lui esclusivamente, fintanto che lui sopravvive. Per Maturana quindi, più che parlare di un unico universo conoscitivo è il caso di parlare di un multi-verso o di tanti multi-versi. Una visione che comunque non si arrende al puro relativismo e non sacrifica il concetto di oggettività che piuttosto viene posto tra parentesi. E' all'interno di questa cornice che si muove il terapeuta che lavora sulle relazioni: non prescindendo dalle categorie diagnostiche e allo stesso tempo pronto a rivalutare e ridefinire ogni ipotesi; un osservatore costante e curioso che non rinuncia a distinguere, a mettere le proprie ipotesi (il proprio universo) "tra parentesi", consapevole al contempo di essere parte integrante del sistema che osserva, parte integrante, appunto, di un multiverso.

L'incontro tra le persone, i contesti lavorativi e sociali e le professionalità rappresentano le basi della nostra associazione. Considerato che il dialogo e il confronto hanno contribuito alla nostra idea di "mission" abbiamo pensato che fosse il caso di iniziare da subito con il piede giusto. Così tra i fondatori di Multiverso non si annoverano soltanto professionisti nell'ambito della salute, ma anche figure che operano in ambito legale e che hanno deciso di mettere a disposizione il proprio impegno e le proprie competenze per i fini formativi, informativi e di assistenza in tema di diritti, anche utilizzando gli strumenti che sostanziano la funzione sociale delle professioni forensi (gratuito patrocinio)

Multiverso è anche accessibilità alla salute, l'associazione ha infatti stipulato varie convenzioni con centri diagnostici, servizi per la cura e il benessere della persona, altre realtà associative e professionali che si occupano di progetti di integrazione sociale, riabilitazione e sostegno alle persone con difficoltà cognitive e relazionali.


Multiverso pone la psicologia al servizio dei contesti sociali e per questi motivi non prescinde dal supporto alla professione proponendosi come associazione di mutuo-sostegno tra gli studenti, i giovani psicologi e psicoterapeuti, attraverso la stipula di convenzioni e partnership che contribuiscono a costituire un valido punto di riferimento durante l'avvio dell'attività professionale. Inoltre, le idee progettuali, i contenuti e le iniziative portate avanti con l'Equipe del Benessere Psicologico associate alla struttura informativo/divulgativa del Blog del Benessere Psicologico ci  consentono oggi di mettere a disposizione di giovani colleghi come noi, una piattaforma di collaborazione che risponda alle esigenze di promozione della propria attività professionale (sul web e non solo), organizzazione di iniziative finalizzate alla prevenzione e alla formazione, reperimento di approfondimenti scientifici e strumenti diagnostici, possibilità di ricevere i propri clienti presso uno studio professionale.

Insomma una nuova avventura è cominciata e noi siamo pronti a costruirla e a viverla, come sempre, con tutti Voi!

 

Sabato 15 ottobre l'Open Day delle attività dell'ASD Intorno a me 1000 colori

Si terrà sabato 15 ottobre dalle ore 17:00 alle 19:30, l'open day dell'ASD Intorno a me 1000 colori, presso il "Centro Famiglie - La Collina Degli Angeli", sito in Via San Luigi Orione n° 5 Reggio Calabria
Un'occasione di incontro per conoscere le attività che l'ASD e i partner sul territorio proporranno presso il centro.
L’Associazione opera al fianco dei soggetti e delle famiglie con "bisogni speciali", è costantemente impegnata sul territorio locale e regionale, promuovendo una serie di progetti indirizzati principalmente all’integrazione sociale di soggetti aventi difficoltà relazionali, cognitive, comportamentali, emotive, senso-motorie e motivazionali. Al suo interno operano una serie di figure specializzate in diversi ambiti: tecnici cognitivo/comportamentali (ABA - V/B), psicologi clinici, educatori e terapisti TMA (terapia multisistemica in acqua) formati col metodo Caputo-Ippolito, neuropsichiatri infantili. Le attività saranno volte a:

Offrire a bambini/ragazzi momenti di gioco e sport;
Offrire un programma educativo individualizzato;
Offrire un ambiente sportivo-ludico-ricreativo protetto;
Aumentare l'autostima;
Favorire l'integrazione sociale;
Offrire un ambiente per una formazione progettuale lavorativa.

In occasione della XXIII Giornata Mondiale dell'Alzheimer il convegno "Ricordati di me"

La demenza degenarativa primaria di tipo Alzheimer, maggiormente nota come morbo di Alzheimer prende il nome dall'omonimo psichiatra e neuropatologo tedesco che per primo ne analizzò i sintomi (1901) e la descrisse nel 1906. Alois Alzheimer interrogò la signora Auguste D., sua paziente di 51 anni, mostrandole diversi oggetti e chiedendole, a breve termine, cosa le era stato indicato. La donna non riusciva a ricordare. Auguste D. fu la prima paziente in cui vennero rintracciati i sintomi della malattia, all'epoca registrata da Alzheimer come "disordine da amnesia di scrittura". Successivamente Alzheimer incaricò il neurologo italiano Gaetano Perusini di raccogliere dati su casi analoghi. I risultati dell'indagine corredati da approfondimenti clinico-patologici e abili disegni a mano, vennero pubblicati nel 1910 sulla rivista "Studi istologici e istopatologici sulla corteccia cerebrale" e nello stesso anno inserita da Emil Kraepelin nel suo Manuale di Psichiatria col nome di "Malattia di Alzheimer" o "Demenza Presenile". La malattia di Alzheimer-Perusini è la forma più comune di demenza degenerativa progressivamente invalidante con esordio prevalentemente in età pre-senile (oltre i 65 anni) ed è considerata tra le patologie a più alto impatto sociale per le molteplici conseguenze economiche, emotive e organizzative che genera non solo su chi ne soffre ma anche sulla famiglia e sul contesto di vita del paziente.

Per questi motivi l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha deciso di istituire, 23 anni fa, una giornata mondiale per la sensibilizzazione e l'informazione in materia, individuando nel 21 settembre la data di riferimento estesa poi a tutto il mese di settembre. Diverse sono quindi le iniziative in tutto il mondo che spaziano dalla discussione su nuove scoperte scientifiche, dibattiti in materia, prevenzione e prospettive di assistenza con l'intento principale di tenere alta l'attenzione sulle difficoltà quotidiane di chi si trova direttamente o indirettamente ad affrontare la malattia.




A Reggio Calabria l'Associazione Alzheimer "Romana Messineo" in collaborazione con l'Associazione per la Ricerca Neurogentica, organizza sabato 24 settembre il convegno dal titolo "Ricordati di me", l'evento avrà luogo dalle ore 16:00 presso Altafiumara Resort & Spa - Castello - Salone degli Arazzi e vedrà tra i relatori la Dott.ssa Amalia Cecilia Bruni - Responsabile del Centro Regionale di Neurogenetica di Lamezia Terme, il Presidente della Arn Onlus Dott. Antonio Laganà, la Dott.ssa Valentina Laganà - Neuropsicologa CRN, la psicoterapeuta Dott.ssa Maia Ricca, lo psicologo Domenico Foti, la caregiver Maria Luisa Sisto e la volontaria Domenica Ielo. A moderare l'evento sarà la Dott.ssa Lina Lizzio - Presidente dell'Associazione Alzheimer Reggio Calabria "Romana Messineo". I lavori si apriranno con la proiezione del cortometraggio "Non temere" del regista Marco Calvise, ospite dell'evento assieme al tenore Francesco Anile e al pianista Andrea F. Calabrese. A rappresentare le autorità l'Assessore Welfare, Lavoro e Pubblica Istruzione Federica Roccisano.   

QUESTA DOMENICA "ABBRACCIAMO L'AUTISMO"

L’Associazione “Intorno a me 1000 colori” con la TMA Calabria (metodo Caputo-Ippolito) presentano “Abbracciamo l’Autismo” un Apericena di beneficenza a sostegno delle famiglie con bisogni speciali che si terrà domenica 28 Agosto, presso il Lido Net1 di Reggio Calabria. L’Apericena avrà inizio alle ore 21:00 per poi lasciar spazio alla Disco Music Anni ’90. Il nome dell’iniziativa descrive quanto il Presidente, i soci dell’Intorno a me 1000 colori e gli operatori TMA fanno amorevolmente e quotidianamente per donare sorrisi ai loro Amici Speciali. L’immagine di un caldo abbraccio che contiene, che unisce, che dice “io mi prendo cura”.  
I biglietti verranno distribuiti con prevendita, parte del ricavato sarà devoluto in beneficenza a sostegno delle famiglie con bisogni speciali. Per informazioni e tavoli, rivolgersi al Presidente dell’Associazione e Coordinatore Regionale della TMA Calabria la Dott.ssa Anna Maria Arena tel. 3452416666. 

Lunedì 11 luglio al via le attività del progetto: "A...mare Autismo in vela 2016"

Prende il via Lunedì 11 luglio il progetto "A...mare - Autismo in vela 2016". Le attività avranno luogo durante tutto il mese e si svolgeranno presso il lido "Baia dello Stretto" di Gallico - Reggio Calabria (11-15 luglio; 18-22 luglio) e a San Ferdinando (RC) dal 25 al 29 luglio.

 "A...mare - Autismo in vela" rappresenta la principale attività estiva dell'Associazione ASD Intorno a me 1000 colori nell'ambito del coordinamento regionale della Terapia Multisistemica in Acqua TMA - Metodo Caputo-Ippolito e giunge quest'anno alla terza edizione.

Tra gli obiettivi generali del progetto vi è la possibilità di sperimentare e sperimentarsi in attività ludico/educative e sportive in un ambiente adatto a stimolare e favorire: integrazione, momenti creativi, di condivisione, conoscenza e crescita.

Tra le attività previste: giochi sportivi; canoa, vela; attività in piscina e TMA; laboratori creativi;
musica e movimento che si svolger
anno dalle 9:00 alle 16:00 nella cornice riabilitativa della relazione operatore/bambino "1:1" (l'operatore sarà sempre lo stesso per tutta la settimana)

Il progetto mira ad offrire ai partecipanti momenti di gioco e sport, nell'ambito di programmi educativi personalizzati, in un ambiente sportivo, ludico e ricreativo protetto, al fine di aumentare l'autostima, favorire l'integrazione sociale e dare vita a un contesto che stimoli una formazione progettuale lavorativa nell'ambito dei programmi riabilitativi per le disabilità del neurosviluppo.

Butta via le emozioni negative con il Training Autogeno: uno strumento per combattere la colite nervosa

"Mi sento la pancia gonfia, dolore addominale e alterno periodi di diarrea e stiticheza""

Questo è ciò che dice spesso un soggetto a cui è stata diagnosticata la sindrome dell'intestino irritabile (irritable bowel syndrome) anche definita "colite psicosomatica o nervosa". 
I fattori predisponenti sono:
  •  Predisposizione genetica
  •  Infezione intestinale

 Escludendo le possibili variabili di origine organica, si prendono in considerazione gli aspetti psicologici legati a questa sindrome, ovvero gli eventi strassanti ripetitivi e cronici.
Poichè questo disturbo può incidere sulla sfera affettiva, lavorativa e sociale, è necessario trovare possibili soluzioni di cura. Tra queste vi è il training autogeno, con il quale si ottengono risultati soddisfacenti, secondo le ricerche. 
Il training autogeno è stato applicato per la prima volta da J. H. Schulz, nel trattamento dei disturbi fisici e psichici. Il rilassamento, fisico e mentale, consente di sciogliere le tensioni, eliminare i disturbi vegetativi, le disfunzioni psichiche e comportamentali.



Con questo allenamento è possibile:
  • autoregolare le funzioni vegetative ed emotive;
  • abbassare il grado di attivazione psicofisico generato dallo stress;
  • ascoltare le proprie sensazioni e il linguaggio del proprio corpo;
  • accettare quanto emerge spontaneamente dal corpo, dunque: "lascia che accada". 

Quando il corpo non riesce ad esprimersi in maniera funzionale, parla con un suo linguaggio che crea spiacevoli sensazioni. Secondo i dati della letteratura, tutti i nervi sono collegati al cervello che trasformano i pensieri negativi in sintomi fisici. Questi ultimi spesso colpiscono l'apparato gastrointestinale, come il disturbo precedentemente nominato.


Le emozioni negative come le preoccupazioni, i risentimenti, i rimpianti, l'angoscia, la rabbia, l'insofferenza, l'insoddisfazione, i sensi di colpa, possono mantenere il sistema nervoso autonomo in uno stato di eccitazione e il corpo in una condizione di continua emergenza. Questi sono alcuni motivi per i quali si potrebbero presentare i sintomi che stanno alla base di un disturbo di somatizzazione, secondo il DSM IV-TR

E' necessario ascoltare i propri bisogni, ammettere quando alcune scelte e comportamenti non esprimono i propri desideri e buttare via tutto ciò che non fa sentire bene. E' importante liberarsi dai pesi invisibili che si portano e si accumulano dentro, altrimenti saremo intrappolati in fatiche immense e a pagarle sarà esclusivamente il corpo.
 


Bibliografia

S. Canali, L. Pani, 2003, Emozioni e malattia. Dall'evoluzione biologica al tramonto del pensieroEd. Mondadori
C. Corvini, 2012, Training Autogeno: Mente, corpo e cambiamentoEd. Giochidimagia
B. H. Hoffmann, 1980, Manuale di Training AutogenoEd. Astrolabio
P. Panchetti, 1986, Stress, emozioni e malattia, Ed. Mondadori

Quarto ed ultimo convegno tematico su "Scuola e Autismo" Mostra al Castello Aragonese aperta anche a Maggio


Si è concluso ieri (29 Aprile 2016) con il convegno "Scuola ed Autismo" presso Palazzo Corrado Alvaro a Reggio Calabria, il percorso di incontri tematici inaugurato lo scorso 8 Aprile a cura dell'ASD Intorno a me 1000 colori nell'ambito dell'iniziativa "Il filo diretto tra Genio e Disturbi dello Spettro Autistico".

"Partecipazione" la parola che sintetizza la giornata, in tutte le accezioni del termine: sala gremita, grande coinvolgimento dei presenti e interventi che hanno posto l'accento sulla necessità di mettere in campo risorse sociali ed economiche al servizio di quella che rappresenta sempre più un'urgenza, ovvero dotare la scuola e la società in generale, degli strumenti più adeguati in tema di Disturbi dello Spettro Autistico.

Si inizia con l'intervento del Cav. Dott. Antonio Marziale, sociologo e neo-Garante dei Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza  per la Regione Calabria che ha richiamato l'attenzione sulla non prescindibilità di una formazione adeguata degli addetti ai lavori in ambito scolastico e riabilitativo e sull'importanza di fare "rete" per garantire una progettualità adeguata, non cedendo a egocentrismi inutili e pericolosi e unendo le professionalità per giungere a un obiettivo che non deve mai essere quello finale per portare costantemente la politica e le istituzioni a mettere in primo piano i diritti.

Dopo i saluti istituzionali a cura del Presidente del Consiglio Provinciale di Reggio Calabria Dott. Antonino Eroi che ha sottolineato come l'istituzione provinciale rappresenti la casa di tutti e di tutte le iniziative volte a far crescere il territorio.

L'attenzione si sposta sugli aspetti riabilitativi e di sostegno in tema di Autismo all'interno del contesto scolastico. Il Dott. Santo Cambareri, Psicologo-Specializzando in Psicoterapia della Famiglia presenta una relazione dal titolo "Autismo ed Epistemologia della Complessità nei contesti scolastici" ponendo l'accento sugli interventi di supporto al contesto scuola, ma anche e soprattutto sulla centralità dell'operatore (riabilitatore, psicologo, insegnante di sostegno) come "osservatore all'interno del campo di osservazione" che non può prescindere nè dalle tecniche, nè dalla propria sensibilità di figura di ricerca applicata sul campo. "Comprendere l'Autismo significa anche comprendere noi stessi e i nostri stati d'animo all'interno della relazione terapeutica, per intervenire sugli ambiti di sviluppo prossimale che nell'autismo si presentano frastagliati e dislocati, rispondendo così al bisogno di chiarezza comunicativa e definizione che lo Spettro Autistico sembra rimandarci costantentemente". L'intervento sostanzia la partecipazione attiva dell'Equipe del Benessere Psicologico all'iniziativa.

Tra gli interventi anche quello dell'Avv. Giuliana Barberi - Consigliere dell'Ordine degli Avvocati di Reggio Calabria che riassume il messaggio centrale delle giornate tematiche ovvero creare consapevolezza, informazione, ma soprattutto formazione per passare dal messaggio sociale agli interventi sul territorio con l'istituzione di sportelli di ascolto e informazione per le famiglie e gli insegnanti. Barberi ha posto l'accento sulla professione dell'avvocato come figura a difesa dei diritti umani e su come le persone con dei bisogni "speciali" vadano tutelate non solo dal punto di vista sanitario ma anche dal punto di vista giuridico ritenendo necessaria la presenza di legali specializzati in diritti dei minori e nelle disabilità attraverso un confronto e una formazione interdisciplinare.

A chiusura degli interventi dei relatori moderati dal Dott.Tonino Nocera, la Dott. Anna Maria Arena - Presidente ASD Intorno a me 1000 colori e organizzatrice dell'evento, ha posto l'attenzione sull'imprescindibilità di interventi riabilitativi che godano di una solida base scientifica e siano messi in pratica da operatori esperti e formati. Al centro dell'intervento della Dott.Arena, l'importanza di una sinergia tra operatori, scuola e famiglie per garantire un intervento che sia al contempo capillare,  costante e incisivo sulla qualità della vita delle persone autistiche e di chi se ne prende cura.

Il momento di divulgazione diviene sempre più momento di confronto, con gli interventi provenienti dall'uditorio che riportano l'esperienza diretta di insegnanti di sostegno e familiari di persone autistiche; difficoltà e speranze per un contesto che fatica a fare emergere le proprie risorse perchè troppo spesso non supportato adeguatamente dalle istituzioni. La sensazione è che la giornata di approfondimento e quindi anche i convegni tematici non vogliano avviarsi verso una conclusione, si respira un desiderio di confronto e attenzione continua a chi quotidianamente si occupa di autismo sia sul piano professionale che in ambito familiare. Così è sull'impegno a un'attenzione costante che si chiudono i convegni tematici, per tenere sempre accesa quella "luce blu" della consapevolezza in tema di Autimso, inaugurata il 2 Aprile. Consapevolezza che continuerà ad abitare le stanze del Castello Aragonese con la mostra dedicata a Leonardo  Da Vinci che si prolungherà anche durante il mese di Maggio.

Cogito ergo Sum ergo Sentio

Per introdurre questo articolo non c'è locuzione più interessante da cui partire. Oltre la consapevolezza del proprio essere, l'uomo deve anche essere consapevole del proprio sentire. 

Le due menti, mente razionale e mente emotiva, sono indispensabili nella vita di un uomo per evitare il cosiddetto "Analfabetismo Affettivo - Relazionale". Per questo motivo, bisogna sapere dell'esistenza di queste menti e saperle usare bene. Si dice che più si cresce meno si utilizza il cuore, ovvero l'aspetto emotivo, e si mette più in evidenza la sfera razionale. 


E se ci fosse troppo poco cuore negli essere umani... Che sia colpa di una mancata Intelligenza Emotiva? Ne avete mai sentito parlare? È importante sapere della sua esistenza in ogni essere umano. 

Lo studioso Daniel Goleman (1999) afferma che esistono due menti:
  • Mente razionale: quella che ci aiuta a pensare;
  • Mente emozionale: quella che sente le emozioni ed è impulsiva.
Collegare due menti non è semplice. Però, si può fare. 

Queste sono racchiuse nell'intelligenza emotiva, per capire se viene utilizzata bisogna conoscere le proprie capacità e per rendere tutto più semplice queste verranno esposte sotto forma di domande: 




Sai riconoscere i sentimenti e le tue emozioni? 

Sai controllare gli impulsi emotivi? 

Sei capace di controllare la realtà senza fantasticare? 

Sei empatico? 

Sei in grado di interagire positivamente con le persone? 

Sei in grado di trattare con efficacia le relazioni con gli altri?

Dunque, chi è la persona che non sa usare la propria intelligenza emotiva? 
Seguendo i dati della letteratura e delle ricerche svolte, se dovessimo descriverla con degli aggettivi, è una persona aggressiva, esigente, egoista, critica, perfezionista, poco volenterosa, poco ascoltatrice, incoerente, conflittuale e violenta.

Ma non vi preoccupate, si può sempre rimediare! Lo psichiatra Normal Rosenthal (2002), nel suo libro "The Emotional Revolution", spiega come poter migliorare l'intelligenza emotiva

Bisogna lasciare esprimere le emozioni dentro se stessi e ascoltarle. Chiedersi come ci si sente, senza aver paura di vivere quell'emozione, negativa o positiva che sia. Chiedersi quale possa essere il proprio benessere. Ascoltare il proprio corpo. Guardarsi dentro, ma allo stesso tempo rendersi conto della realtà esterna. Ascoltare e riconoscere le emozioni proprie per individuare quelle degli altri affinché si instaurino anche relazioni funzionali. 

Per evitare che da adulti non si faccia un buon uso dell'intelligenza emotiva è necessario, importante e utile educare fin da piccoli all'utilizzo di questo importante strumento. E' da bambini che si può insegnare il rispetto dei sentimenti. E questo potrebbe far sì che da adulti si riconoscano le emozioni proprie e altrui creando così relazioni stabili e funzionali in tutti gli ambiti della vita: lavorativa, familiare e sociale.

Pertanto, secondo Daniel Goleman saper usare bene l'intelligenza emotiva può rendere migliori gli esseri umani.

Allora, che ne dite di utilizzarla meglio oppure di iniziare ad usarla?

Dott.ssa Chiara Caracò 

Bibliografia
Daniel Goleman, 1999, Intelligenza Emotiva, Rizzoli.
Daniel Goleman, 2011, Lavorare con Intelligenza Emotiva, Rizzoli. 
Normal Rosenthal, 2002, The Emotional Revolution, Citadel Press

"Il Filo diretto tra Genio e Disturbi dello Spettro Autistico" - Arte e confronto al servizio della consapevolezza

Dal 2007 l'ONU ha individuato nel 2 Aprile la Giornata Mondiale della Consapevolezza dell'Autismo. Nella stessa giornata sono diversi gli eventi che si susseguono in tutto il mondo per sensibilizzare le istituzioni e l'opinione pubblica sul tema dei Disturbi dello Spettro Autistico: illuminando di blu i principali edifici delle città. Il blu è stato scelto perchè colore enigmatico che richiama il senso di sicurezza e il bisogno di conoscenza. Sicurezza non solo come possibilità di poter condurre un'esistenza libera e allo stesso tempo protetta, sia per le persone autistiche che per i loro familiari, ma anche come "sicurezza del futuro" per gestire l'incubo del cosiddetto "dopo di noi". 
Conoscenza vuol dire promuovere la consapevolezza dei cittadini perchè sappiano come comportarsi

con un autistico, ma anche promuovere la ricerca scientifica sulle cause di questo disturbo ancora sconosciute.

A Reggio Calabria, grazie alla sensibilità delle Istituzioni Regionali, Provinciali e Comunali; dell'Accademia di Belle Arti; del MIUR Ufficio Scolastico Regionale per la Calabria e di diverse Associazioni e Ordini Professionali, l'ASD INTORNO A ME MILLE COLORI - ATTIVITA' SPORTIVE TERAPEUTICHE E RIABILITATIVE ha organizzato "Il filo diretto tra Genio e Disturbi dello Spettro Autistico in Leonardo Da Vinci". Una mostra espositiva di prototipi tratti dai disegni dei Codici di Leonardo Da Vinci realizzati dall'artista Francesco Del Grande - dal 2 al 30 Aprile 2016 - in un contesto storico: il Castello Aragonese, da poco restaurato dopo anni di lavori e riconsegnato alla città. Protagonista lo scenario delle luci blu per sottolineare l'importanza della tematica dell'autismo e di tutti gli aspetti intrinseci ad essa collegati.

Nei giorni successivi, per quattro Venerdì, si svolgeranno una serie di convegni presso il Palazzo Corrado Alvaro della Provincia di Reggio Calabria:

"Leonardo: dalle opere alla sindrome" - 8 Aprile ore 14:00

"Sintomi e primi segni dell'Autismo e problematiche adolescenziali" - 15 Aprile ore 9:00

"Normative sull'Autismo" - 22 Aprile ore 14:00

"Scuola e Autismo" -  29 Aprile ore 14:00

L'obiettivo è affrontare il problema nelle sue tante sfaccettature. Offrendo ai genitori un valido supporto di conoscenze che permetta loro di conoscere la normativa vigente e le terapie mediche e riabilitative sollecitando al contempo le istituzioni interessate.

Il Blog del Benessere Psicologico ha deciso di seguire da vicino l'iniziativa e di dedicare uno spazio speciale all'evento. Per questi motivi, nei prossimi giorni accanto ai nostri articoli, troverete la pagina "Blu - Immagini voci e volti dal convegno Il filo diretto tra Genio e Disturbi dello Spettro Autistico"
  in cui inseriremo aggiornamenti e approfondimenti sulla mostra e le giornate congressuali. La pagina rimarrà on-line anche dopo la chiusura dei lavori. Inoltre L'Equipe del Benessere Psicologico parteciperà attivamente all'evento con una relazione nell'ambito del convegno "Scuola e Autismo" in programma a Palazzo Corrado Alvaro Venerdì 29 Aprile.

E' il nostro piccolo contributo alla CONSAPEVOLEZZA in tema di Disturbi dello Spettro Autistico.  Equipe e Blog  rintracciano da sempre la loro mission nella diffusione della cultura del benessere psicologico attraverso il confronto. Per noi "fare psicologia" significa anche incontrarsi, ascoltare, veicolare idee e buone prassi; spendere e acquisire conoscenze attivando un circolo virtuoso al servizio della comunità ne approfittiamo quindi per ringraziare l'"A.S.D. Intorno a me mille colori" e la Presidente Dott. Anna Maria Arena per averci dato la possibilità di partecipare a questa importante occasione di dibattito.

QUESTIONARIO PER LA RILEVAZIONE DELLO STATO DELL'ARTE DELLA PSICOLOGIA PEDIATRICA IN SICILIA


Cari Colleghi Psicologi,
attraverso l'operato di un gruppo di lavoro dedicato, è stato predisposto il questionario riportato di seguito e promosso dall'Ordine degli Psicologi della Regione Siciliana, che ha come obiettivo quello di effettuare una rilevazione qualitativa dei servizi e dei progetti di supporto ed intervento psicologico attivi nei contesti pediatrici e del materno - infantile della Sicilia.

Le pagine del Blog del Benessere Psicologico danno spazio permanente all'iniziativa
Ci rivolgiamo a tutti gli psicologi che operano o hanno operato in una delle unità operative del materno infantile ospedaliero (Ostetricia, Pediatria, Neonatologia, Pronto Soccorso pediatrico, Chirurgia pediatrica, Ortopedia pediatrica, Oncoematologia pediatrica, Ambulatori pediatrici per patologie croniche o per patologie rare, ecc.), o in realtà territoriali di riferimento dell’ambito materno infantile/pediatrico, sia pubbliche (es. PPI pediatrici, equipe di medicina scolastica, ecc.) che del privato convenzionato (es. studi pediatrici, cliniche private convenzionate, ecc.).

Vi chiediamo solo qualche minuto di tempo per rispondere alle domande.

 https://docs.google.com/forms/d/1k6Xd08z_AR-cv5KKYMrqkgDJQZCTlM6msh-pjGGFNKI/viewform?c=0&w=1


Grazie per la collaborazione!!!!!

Dott.ssa Moira Casella

Intrappolati nelle parole di un Manipolatore Affettivo



Non è facile riconoscere un manipolare affettivo, poiché le sue parole e i suoi gesti sembrano pieni di significato. Invece, si tratta di uno pseudo-romantico con uno pseudo ragionamento logico: così il manipolatore affettivo intrappola la sua preda, tentando di suscitare in lui sensazioni che lo travolgano, affinché il suo "vuoto emotivo" si riempia. Con i suoi modi garbati e dolci, con la sua forza e virilità entra nella vita di chi vuole mettere alla gogna in punta di piedi. È intelligente, perché riesce a capire chi può manipolare: ovvero chi è in un momento di debolezza emotiva o chi ritiene sia in grado di capire il suo gioco così da evitare sgradevoli conseguenze. 
Nella fase iniziale, che definiamo "seduttiva", tra il manipolatore affettivo e la preda nasce un'affinità e una chimica che sembra idilliaca. Ma, una volta raggiunto il proprio scopo, il manipolatore affettivo inizia a cambiare atteggiamento creando un circolo vizioso in cui si fa fatica ad uscire. 
A quel punto, ci si rende conto di essere entrati in una relazione "disfunzionale", dove non si può trovare il proprio equilibrio. 

Il manipolatore affettivo o relazionale ha radici narcisistiche. 

"Il manipolatore affettivo è colui o colei che gode dell'essenza della sua preda", così viene descritto in una ricerca del "Journal of Personality and  Social Psychology". 
Dai dati della letteratura emerge che il manipolatore affettivo narcisista, in una relazione, cerca di mantenere il potere a costo di mentire, tradire e umiliare. Non è, infatti, in grado di stabilire relazioni amorose soddisfacenti, durature ed affettivamente importanti. 
Inconsciamente, è come se volesse vendicarsi di qualcuno su cui è riuscito ad avere potere. La loro vendetta potrebbe essere scaturita dal fatto che si siano sentiti svalutati nell'infanzia e che la vita gli abbia fatto subire torti enormi tanto da percepirsi deboli e insicuri, pertanto riversano la propria rabbia e frustrazione sull'altro,facendola pagare a qualcuno per sentirsi meglio. 

Infatti, se si osserva la personalità narcisista, emerge il bisogno di ammirazione in assenza di empatia.
Secondo il DSM-IV, il narcisista è colui che ha un senso grandioso di importanza: esagera risultati e talenti e si aspetta di essere notato come superiore senza una adeguata motivazione; ha fantasie di illimitati successi, potere, fascino, bellezza, e di amore ideale; pensa di essere “speciale” e unico, e di dover frequentare e poter essere capito solo da altre persone e (o istituzioni) speciali o di classe elevata; ha bisogno di eccessiva ammirazione; idealizza se stesso e chi frequenta, ma in un attimo, li svaluta per motivi vani; ha la sensazione che tutto gli sia dovuto; approfitta degli altri per i propri scopi; è incapace di riconoscere o di identificare i sentimenti e le necessità altrui; è spesso invidioso, o crede che gli altri lo invidino; mostra comportamenti o atteggiamenti arroganti e presuntuosi.


Anche a livello sessuale, sono concentrati su sé stessi piuttosto che sulle esigenze dei loro partner (Vangelisti, Knapp e Daly).
Il narcisista, secondo alcune ricerche, compie due comportamenti che possono essere associati ad una ridotta soddisfazione sessuale verso i partner: l'aggressione sessuale (Kosson, Kelly, e Nero, 1997) e l'infedeltà (Atkins e Baucom). 
     
Ciò che è stato descritto precedentemente è riferito ad una personalità narcisista patologica. Non è un sintomo che fa il narcisista, ma una serie di elementi che poi confermano la diagnosi.

Per concludere, una piccola riflessione: il manipolatore affettivo avrà già un'altra preda nel momento in cui quest'ultima scapperà da lui, pertanto, per non compromettere il vostro benessere psicologico è bene riconoscere in tempo questo tipo di persona, donna o uomo che sia.    

Dott.ssa Chiara Caracò

Bibliografia
La personalità e i suoi disturbi, Vittorio Lingiardi, Milano, 1991 
Trauma da narcisismo nelle relazioni di coppia, Pire Pietro Brunelli, 2015

La manipolazione affettiva, Nazare-Aga, I, Roma, 2008