Quello verso la famiglia che si lascia fuori; quello nei confronti del partner;
ma soprattutto di amore per se stessi dopo aver fatto un errore (a volte più di
uno) riconosciuto e punito dalla società.
Da dove ripartire? Se lo chiedono i
protagonisti che raccontano spesso in prima persona e che a volte sono parte
della trama. Un romanzo scritto a dieci mani: otto detenuti, guidati da due
insegnanti, si sono cimentati in un giallo tutto pisano con un forte sentimento
di identità. Anche se, quando si è reclusi, si è sospesi. Difficile sentirsi
parte di una città.
"Malaspina", titolo dai molti risvolti (ma la
spina? o maledetta spina ma anche un richiamo a uno dei più famosi cognomi di
famiglie italiane storiche e intricate) è il terzo libro realizzato durante il
corso di scrittura tenuto da quattro anni all'interno della Casa Circondariale
Don Bosco da Mds, che ha pubblicato il volume, e da Michele Bulzomì e Antonia
Casini.
"In tutto questo tempo, abbiamo ascoltato tante storie, ci siamo
commossi e arrabbiati. Alcuni dei nostri studenti hanno trovato la morte,
qualcuno (per fortuna pochi, è tornato a delinquere) e c'è stato anche chi ha
abbandonato tutto, anche le conquiste fatte, approfittando della libertà appena
conquistata. Ma molti lottano per riacquistare un posto nel mondo. E anche se
uno solo ci riesce per noi è un piccolo miracolo", commentano i due
giornalisti.
"Il più delle volte ci ritroviamo, dopo il lavoro, a dover
scaldare una pentola per poterci togliere da dosso quella puzza di fatica e di
stanchezza che ogni sera ci portiamo dietro. Un tegame pieno d’acqua, intiepidito su un fornello comprato nel magazzino a
nostra disposizione: le docce non funzionano e spesso sono talmente gelate da
toglierci il fiato", uno dei passaggi del brano di Andrea.
Due le
introduzioni: dell'ex direttore del carcere pisano Fabio Prestopino (ora a
Sollicciano) e dell'attuale, Francesco Ruello.
La trama: tutto ha inizio da un articolo di giornale in cui si parla di una
sparizione nella chiesa della Spina, sul lungarno. Un mistero che coinvolge e
unisce chi è dentro (a volte non per molto) a chi è fuori (non per sempre).
Il romanzo collettivo Malaspina (che ha i patrocini di Comune, Camera penale e Consiglio
dell'Ordine degli Avvocati di Pisa) sarà presentato venerdì 9 novembre alle 15
nella sala Fermi al Pisa Book festival, Palacongressi, via Matteotti 1 a Pisa.
Interverranno, oltre ai curatori Michele Bulzomì e Antonia Casini; i direttori Fabio Prestopino e Francesco Ruello; alcuni detenuti scrittori e
l'assessore alla Politiche Sociali di Palazzo Gambacorti Gianna Gambaccini.
I diritti d'autore saranno devoluti a progetti di reinserimento dei detenuti
nella società.
Red. Blog del Benessere Psicologico
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