Si conclude
con successo il primo incontro di Memory Training dal titolo “A cosa serve la
memoria”. Gli iscritti, hanno superato
di gran lunga il numero atteso. Circa 30, gli anziani reggini che hanno
partecipato alle attività, presso la sede
SPI-CGIL e Auser Solidarietà di Reggio Calabria. Sin dalle prime
battute, si è riscontrata una vivace collaborazione e partecipazione da parte
dei presenti, che hanno risposto attivamente
alle sollecitazioni degli psicologi responsabili del progetto e sono
stati ben disposti al lavoro di gruppo. Vivacità, curiosità e partecipazione,
hanno accompagnato tutte le attività svolte. Partecipanti e psicologi hanno
dato vita a una lezione interattiva, intervallata da attività pratiche utili
all’allenamento delle facoltà mnemoniche. La parte teorica di questo primo incontro è
stata incentrata sulla memoria e le sue funzioni, con l’obiettivo di informare
i partecipanti sulle modalità di codifica e di recupero delle informazioni,
ovvero sui processi attraverso i quali memorizziamo e recuperiamo il ricordo.
Tra i temi trattati: la distinzione tra la memoria a breve termine e quella a
lungo termine, l’importanza delle emozioni nel mantenimento e nella
rievocazione del ricordo, le funzioni implicite della memoria, i comportamenti
automatici, gli aspetti procedurali e la
memoria autobiografica. Grazie agli esercizi
pratici proposti dalla Dott.ssa Stefania Petrulli, i partecipanti hanno avuto
modo di testare e al contempo allenare la propria memoria a breve termine. I
differenti approcci ai compiti assegnati, hanno poi favorito il dibattito sulle
diverse strategie utilizzate, contribuendo a innescare un atteggiamento
orientato alla motivazione e a migliorare il senso di autoefficacia.
Gli
anziani dell’Auser, hanno potuto rivolgere agli psicologi alcuni interrogativi,
che sono per loro, motivo di ansia e preoccupazione. Alcuni hanno chiesto
espressamente di lavorare insieme sulle strategie di memoria (come faccio a
ricordare?) o sulle capacità di concentrazione. In un’ora e trenta di confronto
e collaborazione, è stato possibile parlare della memoria e delle sue funzioni
(cos’è e a cosa serve), fugare alcuni dubbi relativi alle patologie
neurodegenerative e incontrare le esigenze e curiosità degli anziani. “L’entusiasmo
riscontrato durante la partecipazione alle attività del corso - dice il Dott.
Santo Cambareri – è forse l’aspetto più importante del nostro progetto. Non
nascondo di aver avuto un po’ di timore che i temi riguardanti il funzionamento
della memoria potessero risultare noiosi per i partecipanti. Timore svanito
quasi subito, in quanto la vivacità degli iscritti mi ha positivamente
spiazzato e ha favorito l’avvicinamento verso uno degli obiettivi principali
dell’iniziativa, ovvero quello di strutturare attività di natura meta-cognitiva
al fine di incrementare la fiducia nelle proprie capacità personali. Inclusione
sociale e benessere psicologico, passano anche dallo studio e dalla
comprensione dei nostri meccanismi mentali, scardinando false credenze e
pregiudizi. Conoscere se stessi per migliorare se stessi”. Concluse le attività, sono state consegnate agli anziani delle schede per l’’autovalutazione delle strategie di memoria utilizzate. “Venerdì 23 maggio (data del secondo incontro) ripartiremo proprio dai questionari – dice la Dott.ssa Stefania Petrulli – discuteremo assieme le risposte date, al fine di potenziare le strategie funzionali o suggerirne di diverse e più efficaci per poi affrontare il delicato tema degli aspetti di natura ansiosa che spesso tendono a bloccare la rievocazione del ricordo o agire negativamente sulla codifica. Il corso – continua la Dott.ssa Petrulli – ha preso avvio dalla necessità riscontrata sul territorio reggino, di sensibilizzare la popolazione anziana sul tema dell’invecchiamento attivo e delle risorse a loro disposizione per fronteggiare alcune difficoltà di memorizzazione e di recupero dell’informazione. Date le premesse piuttosto soddisfacenti, ci auguriamo che dopo questa prima fase sperimentale, ne seguano altre al fine di permettere alla maggior parte della popolazione anziana (e non solo) di godere delle attività di sensibilizzazione e di formazione proposte.
Dott.ssa Moira
Casella
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