Da poco più di un anno in Regione Calabria pende una proposta di legge (n. 150/10) denominata
“Strategie d’intervento educativo ed inclusione scolastica per gli alunni con bisogni educativi speciali” qui il testo integrale della proposta di legge
Cosa sono i Bisogni Educativi Speciali (BES)?
I
BES fanno riferimento alla
Direttiva
Ministeriale del 27 dicembre 2012 “Strumenti di intervento per alunni
con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per
l’inclusione scolastica“ . La Direttiva stessa ne precisa
brevemente il significato: “L’area dello svantaggio scolastico è molto
più ampia di quella riferibile esplicitamente alla presenza di deficit”
L’area dei Bisogni Educativi Speciali, conosciuta in Europa come Special Educational Needs, comprende tre grandi sottocategorie:
- Disabilità
- Disturbi Evolutivi Specifici
- Svantaggio socio-economico, linguistico e culturale
L’obiettivo è garantire l’accesso all’apprendimento a tutti i bambini
con svantaggi e difficoltà. Infatti, l’acronimo BES viene utilizzato
per indicare una vasta area di studenti per i quali il diritto, sancito
dalla Legge 53/2003, della personalizzazione dell’insegnamento deve
essere applicato con determinate accentuazioni in quanto a peculiarità,
intensività e durata delle modificazioni.
Cosa viene proposto in Regione Calabria?
Tra gli obiettivi della Proposta di Legge Regionale n. 150/10 vi sono:
-
L’inserimento della figura del Pedagogista Clinico (ANPEC),
in collaborazione con i dirigenti scolastici, nella preparazione di
griglie di osservazione e nella formazione dei docenti, nonché nella
pianificazione dei piani di studio personalizzati per i discenti con BES
nella fase successiva alla diagnosi
- La creazione di una RETE BES costituita dagli organi competenti di
Regione, Provincia, ambiti territoriali scolastici provinciali e
regionale, servizi UONPIA (Unità Operative di Neuropsichiatria Infantile
e dell’Adolescenza), istituzioni scolastiche, ANPEC Regione Calabria
(Associazione Nazionale Pedagogisti Clinici Regione Calabria, ANDIS
Calabria (Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici Calabria) e Centri
Territoriali di Supporto (CTS) Calabria.
E lo Psicologo???
La presenza di una proposta di legge così strutturata ha suscitato
tra i soci di
Multiverso, i colleghi psicologi (calabresi e non), le
altre professionalità e gli altri cittadini che hanno a cuore il lavoro
di rete in merito ai BES, non poche perplessità che sono state riassunte in
una lettera inviata al Presidente dell’Ordine degli Psicologi della
Regione Calabria e al Presidente del CNOP Consiglio Nazionale Ordine
Psicologi al fine di conoscere il parere degli organi di autogoverno
della professione in merito al carattere della suddetta proposta di
legge che appare
- escludente nei confronti degli psicologi e di altre professioni diverse dal pedagogista clinico
- foriera di confusione in merito alle competenze degli addetti ai lavori
- fortemente limitante nei confronti delle competenze della professione psicologo
Ecco
il nostro appello ai Presidenti del CNOP e dell’Ordine degli Psicologi
Calabria che abbiamo inviato per conoscenza anche alle associazioni
nazionali di categoria degli psicologi.
Signor Presidente del Consiglio Nazionale Ordine Psicologi e Signor
Presidente dell’Ordine degli Psicologi della Calabria, i soci
dell’Associazione Multiverso – Benessere Psicologico Relazionale e
Sociale, gli psicologi iscritti al CNOP e gli altri cittadini
sottoscrittori, sottopongono a Voi questo appello in merito alla
Proposta di Legge Regionale
N. 150/10 (Prot. N. 21085 del 19/05/2016 Classificazione 02.05) denominata
“Strategie d’intervento educativo ed inclusione scolastica per gli alunni con bisogni educativi speciali”.
La suddetta proposta di legge regionale
“…detta norme in materia
di interventi educativi e inclusione scolastica dei soggetti con
Bisogni Educativi Speciali volte a creare un’importante sinergia tra la
Regione, le istituzioni scolastiche e sanitarie, pubbliche e private, le
agenzie educative presenti sul territorio e le famiglie”. Persegue inoltre le seguenti finalità:
- “individuazione e somministrazione di checklist su
impianto ICF dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, negli istituti
scolastici a partire dalla scuola dell’infanzia e promozione
della conoscenza dello strumento ICF;
- creazione, presso il dipartimento regionale competente, di una
banca dati dei soggetti con BES presenti sul territorio regionale,
senza oneri aggiuntivi per la finanza regionale;
- formazione dei docenti per la stesura del Piano didattico personalizzato (PDP) su impianto ICF;
- attività di sensibilizzazione e formazione dei docenti;
- attività di sensibilizzazione e informazione dei genitori;
- creazione di una rete di intervento sui BES;
- inserimento della figura del pedagogista clinico
(ANPEC), in collaborazione con i dirigenti scolastici, nella
preparazione di griglie di osservazione e nella formazione dei
docenti, nonché nella pianificazione dei piani di studio
personalizzati per i discenti con BES nella fase successiva alla
diagnosi;
- individuazione di risorse per gli studenti con BES;
- inserimento della figura dell’assistente socio-educativo fin
dalla scuola dell’infanzia, che possa essere da supporto agli alunni con
BES;
- sinergia tra istituzioni scolastiche e servizi di Unità
operative di neuropsichiatria per l’infanzia e l’adolescenza (UONPIA)
della Regione Calabria;
- estensione anche alle scuole paritarie di ogni ordine e grado di
tutti gli strumenti per l’inclusione previsti dalla presente legge.
In merito a quanto testualmente riportato ci preme sottoporre alla Vostra attenzione quanto segue.
Un ruolo esclusivo per una sola figura…il Pedagogista Clinico?
La proposta di legge in questione, pur
inserendo all’interno delle proprie finalità un richiamo alla sinergia
tra la Regione, le istituzioni scolastiche e sanitarie, pubbliche e
private, le agenzie educative presenti sul territorio e le famiglie,
individua nel
Pedagogista Clinico ANPEC Regione Calabria,
la
professionalità di riferimento nella preparazione di griglie di
osservazione e nella formazione dei docenti, nella pianificazione di
piani di studio personalizzati per gli studenti con B.E.S. nella fase
successiva alla diagnosi e in collaborazione con i dirigenti scolastici,
investendo, a nostro avviso, la suddetta figura di un ruolo esclusivo
all’interno della costituenda rete per i Bisogni Educativi Speciali a
scapito di altre figure specialistiche tra l’altro normate da Albi
Professionali.
Sovrapposizione di competenze?
Le mansioni che la proposta di legge in questione riserva al
Pedagogista Clinico ANPEC Regione Calabria tendono a sovrapporsi con le
funzioni che lo psicologo già riveste all’interno del contesto
scolastico in merito alla fase successiva alle diagnosi di:
Disturbi Specifici dell’Apprendimento, deficit del linguaggio, deficit
delle abilità non verbali, deficit della coordinazione motoria, ADHD o
di tutte le patologie che attengono all’area della disabilità e quindi
nel supporto alla stesura di interventi individualizzati che prevedano
strumenti compensativi e/o norme dispensative idonee al funzionamento e
alle risorse dell’alunno con Bisogni Educativi Speciali.
Che ne è delle altre professionalità?
Per ciò che concerne il supporto alla comunità scolastica
nell’individuazione dei Bisogni Educativi Speciali (in assenza o meno di
diagnosi)
la proposta di legge in questione assegna al
Pedagogista Clinico ANPEC Regione Calabria un ruolo determinante nella
preparazione di griglie di osservazione. A questo proposito
premettiamo che la figura del pedagogista, pur non godendo di una
disciplina compiuta della propria professionalità e non essendo ancora
normata da alcun albo professionale istituito per legge, è da
considerarsi tra le figure di riferimento nell’ambito dell’educazione
come studioso e specialista dei processi educativi e formativi. Allo
stesso tempo non possiamo però non considerare che la legge che
disciplina la professione dello psicologo (Legge n. 56 del 18 febbraio
1989) definisce quest’ultima come comprendente
“l’uso degli
strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, la diagnosi,
le attività di abilitazione-riabilitazione e di sostegno in ambito
psicologico rivolte alla persona, al gruppo, agli organismi sociali e
alle comunità. Comprende altresì le attività di sperimentazione, ricerca
e didattica in tale ambito.” Si evince quindi che gli
strumenti conoscitivi in possesso dello psicologo, oltre che funzionali
alla diagnosi e all’abilitazione-riabilitazione, godono di una loro
adeguata collocazione anche nell’ambito della
prevenzione e del sostegno da quello individuale a quello rivolto agli organismi sociali.
Per questi motivi non si comprende perché la Proposta di Legge
Regionale n.150/10 conferisca al solo Pedagogista Clinico ANPEC Regione
Calabria un ruolo determinante nella collaborazione con le istituzioni
scolastiche come contributo specialistico in merito alla preparazione di
griglie di osservazione per l’individuazione di aree relative ai B.E.S.
“tagliando fuori” di fatto, non solo gli psicologi, ma anche
coloro che sono in possesso di una laurea quadriennale in Pedagogia o in
Scienze dell’Educazione o di laurea specialistica/magistrale nelle
classi previste da Scienze dell’Educazione e hanno acquisito strumenti
funzionali alla progettazione educativa pur non essendo iscritti
all’Associazione Nazionale Pedagogisti Clinici Regione Calabria.
Lo Psicologo non si occupa anche del funzionamento individuale, relazionale e sociale, oltre che degli aspetti diagnostici?
La Proposta di Legge Regionale n. 150/10 inserisce tra le proprie finalità: “
l’individuazione
e somministrazione di checklist su impianto ICF negli istituti
scolastici a partire dalla scuola dell’infanzia, la conoscenza ICF –
International Classification of Functioning, Disability and Health
(Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e
della Salute per Bambini e Adolescenti – Organizzazione Mondiale della
Sanità 2007) e la formazione ai docenti per stesura PDP (Piano Didattico
Personalizzato) su impianto ICF.”
All’Art. 3 comma 4 la citata proposta di legge fa riferimento alla Direttiva Ministeriale 27/12/2012 che
“fa
presente che l’identificazione degli alunni con BES non avviene
esclusivamente sulla base dell’eventuale certificazione, ma suggerisce
di fare riferimento al modello diagnostico ICF per individuare i Bisogni
Educativi Speciali degli alunni”.
Inoltre la suddetta proposta, dedica l’intero Art.4 alla
classificazione ICF come strumento per docenti specificando quanto
segue:
- La presente legge richiama l’attenzione sul modello ICF come strumento a disposizione del docente che deve attuare interventi pedagogico-didattici su soggetti con BES.
- La struttura e le categorie di riferimento, le descrizioni, i
criteri di inclusione ed esclusione e i qualificatori fanno
riferimento alla fascia di età che va dalla nascita ai 18
anni e sono complementari all’ICD-10 e ad altre classificazioni
derivate.
- In ogni istituto scolastico, ai sensi e nei limiti di cui all’articolo 6, sono predisposti idonei
facilitatori (ausili, tecnologie, ma anche un diverso metodo
di insegnamento, strategie didattiche personalizzate, scelte
organizzative che favoriscano l’integrazione) e sono rimosse
le barriere esistenti (non solo architettoniche ma anche
culturali), in modo che ogni alunno potenzialmente disabile possa riuscire ad ottenere buoni risultati in termini di apprendimento e di partecipazione sociale.
- Ai fini di una corretta conoscenza e applicazione del modello ICF quale strumento operativo da parte dei docenti per il funzionamento educativo e apprenditivo di alunni con BES, si rende necessaria, ai sensi dell’articolo 8, la formazione obbligatoria dei docenti per un numero complessivo di trenta ore, da espletare in un arco di tempo di nove mesi a partire da settembre e non oltre giugno dell’anno scolastico di riferimento.
A questo proposito è il caso di specificare che la Classificazione
Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute (ICF)
fa parte della Famiglia delle Classificazioni Internazionali dell’OMS
insieme all’International
Statistical Classification of Diseases and
Related Health Problems 10th revision (ICD-10), all’International
Classification of Health Interventions (ICHI), e alle classificazioni derivate.
L’
ICD-10 rappresenta la classificazione internazionale delle malattie e dei problemi correlati e per ciò che concerne la
Sezione V – Patologie Mentali e del Comportamento
(al cui interno sono compresi i disturbi psichici e comportamentali di
natura organica, dovuti all’uso di sostanze psicoattive,
affettivi, nevrotici, legati a disfunzioni fisiologiche, disturbi della personalità,
dello sviluppo psicologico e comportamentali, schizofrenia,
vari ritardi mentali e disturbi dell’apprendimento), rappresenta uno degli strumenti d’elezione per chi si occupa di psicodiagnosi.
Pur tenendo ben presenti i dovuti distinguo tra aspetti riguardanti
il funzionamento della persona all’interno del proprio ambiente e
aspetti psicopatologici, nell’avere a che fare con le aree della
disabilità e dei disturbi evolutivi specifici, appare però necessario
considerare sia l’uno che l’altro aspetto.
La stessa OMS infatti raccomanda l’uso congiunto di ICD-10 e ICF.
In conclusione inserire all’interno di una
costituenda “Rete BES” un’unica figura specialistica deputata alla
collaborazione con i dirigenti scolastici nella preparazione di griglie
di osservazione, nella formazione dei docenti e nella preparazione di
piani didattici individualizzati, risulta a nostro avviso limitante, ma
soprattutto escludente nei confronti della figura professionale dello
psicologo che nell’ambito della sua formazione ha acquisito validi
strumenti non solo in merito alle dinamiche psicopatologiche ma anche
per ciò che concerne il funzionamento individuale, relazionale e sociale
della persona, strumenti, questi ultimi, che oltre ad abilitarlo alla
stesura di diagnosi e certificazioni, gli consentono un approccio
globale alla prevenzione del disagio.
Che ne è del lavoro sui “DSA E GLI ALTRI BES”?
Una proposta di legge regionale che mira a istituire una “Rete BES”
all’interno della quale inserisce, come unica figura di riferimento di
natura consulenziale e di supporto ai dirigenti scolastici, il
Pedagogista Clinico ANPEC Regione Calabria, ci appare in controtendenza
rispetto alla mirabile opera portata avanti dal Gruppo di Lavoro
Nazionale istituito dal CNOP per la stesura del manuale dal titolo
“I DSA E GLI ALTRI BES – Indicazioni per la pratica professionale”
che ha rappresentato tra l’altro un efficace esempio di collaborazione
multiprofessionale tra psicologi con competenze nel settore specifico
provenienti da varie regioni italiane, occupati nel settore pubblico o
nel privato, una Dirigente scolastica già membro del direttivo nazionale
AID e un Dirigente del Ministero dell’Istruzione.
Nella presentazione dello stesso documento il Presidente del CNOP tiene a sottolineare quanto segue:
“Si
tratta di un testo, completo nei contenuti, di facile ed immediata
consultazione da parte di tutti gli operatori interessati, in particolar
modo psicologi. Dinanzi a problematiche infantili che a volte sfuggono
ai genitori perché, non alterando in alcun modo la capacità relazionale
ed affettiva dei bambini, non emergono subito alla loro attenzione,
bisogna intervenire con impegno, competenza, alta professionalità ed
immediatezza. Ma non si può e non si deve dare una risposta meramente
tecnica, meccanica, apparentemente risolutiva. Non si tratta
semplicemente di riassemblare meccanismi cognitivi che si sono
disallineati. Ogni bambino, ogni alunno, ogni cittadino deve poter
immaginare, sognare e progettare il proprio percorso di vita
grazie al rapporto fiduciario che instaura con se stesso e col mondo
intero. La capacità di leggere, di scrivere, di far di conto, di
utilizzare un linguaggio ed un vocabolario appropriati sono
strumenti sempre più necessari non solo per rendere efficace ed
efficiente la rete delle comunicazioni personali ed interpersonali,
ma anche per rinforzare ogni giorno l’immagine di sé stessi.
<<La fiducia in se stessi non assicura il successo, ma la mancanza
di fiducia origina sicuramente il fallimento>> (A. Bandura,
1997). Queste brevi considerazioni sono alla base di una visione
professionale che deve vedere sempre il bambino, l’utente, al centro di
ogni azione educativa, senza mai perdere il quadro d’insieme e senza
mirare ad obiettivi parziali. Riteniamo per l’appunto che lo
psicologo sia il professionista che possiede questa visione
d’insieme proprio perché è acuto osservatore, e valutatore, della
personalità dell’utente. La mera diagnosi infatti, pur nelle corrette
soluzioni applicative che vengono proposte, non potrà mai essere
risolutiva del problema, con il rischio di facilitare in alcuni casi,
nei genitori e negli insegnanti, la spinta verso deleghe improduttive”.
Ciò premesso, la proposta di legge in questione, non ci
sembra affatto andare nella direzione di considerare lo psicologo come
il professionista che possiede una visione d’insieme. Temiamo piuttosto
che la nostra professione venga confinata al solo lavoro di diagnosi e
certificazione (nei limiti delle proprie competenze e degli incarichi
che essa riveste nel pubblico e nel privato), sacrificando al contempo
il “lavoro di rete” che potrebbe essere attivato con le istituzioni
scolastiche.
Come si concilia tutto questo con il DDL sullo Psicologo Scolastico?
Ultima riflessione che desideriamo sottoporre alla Vostra attenzione, riguarda il
DDL 2338 “Istituzione della figura professionale di psicologo scolastico” in discussione in Senato e che prevede per la nostra professione le seguenti funzioni:
a) informazione agli studenti su temi riguardanti lo sviluppo dell’età evolutiva;
b) sostegno alla costruzione della personalità degli studenti e allo sviluppo delle competenze di vita;
c)supporto al benessere dello studente e degli operatori della
scuola, come ambiente di apprendimento responsabilizzante e motivante;
d) prevenzione dai fattori di rischio e dalle situazioni
di disagio quali: il cyberbullismo e i bisogni educativi speciali (BES);
e) supporto e formazione ai docenti e alla comunità scolastica nella gestione di situazioni di disagio;
f) consulenza e informazione rivolta ai docenti e al personale nelle varie fasi di sviluppo dell’età evolutiva;
g) consulenza psicologica rivolta alle famiglie per il supporto alla genitorialità;
h) interazione, ove opportuno, con figure genitoriali,
professionali che intervengano, ad altro titolo, nell’ambito della
scuola per il sostegno per la disabilità e per gli handicap
La Proposta di Legge Regionale N. 150/10 in Regione Calabria,
per i motivi su esposti, non ci sembra affatto camminare di pari passo
con il DDL in discussione al Senato che tende ad assegnare allo
psicologo funzioni di prevenzione anche in merito ai BES. Riteniamo
inoltre che l’eventuale approvazione di entrambe le leggi, creerebbe non
poche difficoltà nella gestione di una possibile confusione di
competenze.
In conclusione
Facciamo appello all’Ordine degli Psicologi della Regione
Calabria e al CNOP in quanto organi di autogoverno della professione
psicologo, a livello nazionale e regionale, affinché vengano fornite
delle risposte e delle chiarificazioni in merito alle riflessioni
riportate in questa lettera e possa essere espressa pubblicamente una
posizione in merito alla Proposta di Legge Regionale N.150/10 (Regione
Calabria).
Auspichiamo che qualora le argomentazioni fin qui esposte
vengano condivise e approvate (del tutto o in parte) sia avviata
un’azione di confronto con le Istituzioni Regionali della Calabria al
fine di porre le osservazioni che riterrete opportune.
Nel caso di occasioni di confronto o osservazioni da porre
alla Regione Calabria, rimaniamo a disposizione per offrire il nostro
contributo.
Inviamo per conoscenza la presente lettera alle associazioni nazionali di categoria degli psicologi.
Rendiamo noto che abbiamo predisposto la possibilità di
sottoscrivere il presente appello anche on-line tramite i seguenti siti
web: www.centromultiverso.it e
www.psibenessere.blogspot.it
Con i più cordiali saluti i sottoscrittori dell’iniziativa
Ad oggi i sottoscrittori sono 250
Eccone alcuni
Psicologi iscritti all'Ordine della Calabria: Santo
Cambareri, Luca Cento, Antonella Mento, Daniela Tripodi, Maria A.
Crea, Paola Raso, Manuela Reverso, Rossella Maria Milano, Annamaria
Aurora Nicolò, Francesca Praticò, Tiziana Gagliardi, Daniela Emo, Paola
Pazzano, Domenico Foti, Annalisa Giordano, Claudia Torrito, Paola
Morena, Gaetano Mangiola, Vincenza Pecora, Tiziana Chiofalo, Valentina
Stranges, Francesca Falvo, Anna Bellantoni, Maria Antonietta Saggese,
Angelica Muratore, Teresa Tucci, Marinella Colucci, Marianna Iorfida,
Giovanni Curcio, Isabella Ripepi, Valeria D'Arrigo, Maria Flavia
Barbara, Alessandra Zito, Valentina Cartisano, Ilaria Zaffina, Alessia
Tomaselli, Santa Crea, Francesca Adornato, Paolo Mandolillo, Denise
Borzumati, Chiara Labate, Aldo Gabriele, Carmen Mirenda, Felice Pietro
Barreca, Maria Concetta De Masi, Roberta Rinaldi, Domenica Ascone,
Annalisa Mazzeo, Natalia Altomari, Rosaria Melissi, Annalisa Oliverio,
Antonia Colella, Francesca Basile, Giuseppe Fulginiti, Alberto Polito,
Mariasole Giordano, Carla Lo Giudice, Concetta Esposito, Manuela
Morabito, Caterina Maria Opinato, Valentina Bova, Paola Maio, Maria A.
Genovese, Gaia Malara, Gianni Mattei, Rosanna Micalizzi, Brigida Simona
Morabito, Vanessa Versace, Maria Martino, Massimo Aiello, Claudia
Franchina, Maria Rita Trifirò, Mariateresa Marra, Alessandra Pepè, Stefania Marchese
Psicologi iscritti ad altri Ordini Regionali: Daniela
Astone, Tindara Pintaudi, Roberta Orlando, Domenica Dauccio, Caterina
Pace, Moira Casella, Chiara Caracò, Ivana Cutugno, Carmela Gratteri,
Chiara M. Forlese, Andrea Malpasso, Roberta Mazzaglia, Rossana Otera,
Antonella Corsello, Serena Pedi, Simona Massimino, Concetta Coccellato,
Sergio Rinella, Vincenza Zarcone, Francesca Picone, Paola Miano, Silvana
La Porta, Lidia Taibi, Carla Manganaro, Loredana Migliaccio, Serena
Currò, Melania Brundu, Angelida Ullo, Mariagrazia Maggio, Francesca
Gnoffo, Liviana Sciacca, Mariagrazia Rosano, Stefania Manganaro,
Caterina Donato, Laura Gembillo, Caterina Carbone, Sabrina Liotta,
Barbara Cortimiglia, Laura Di Pietro, Dominique La Spada, Marta Angela
Santa Rigano, Tindara Caprì, Maria Elena Gugliandolo, Rita Di Pietro,
Maria Esposito, Ylenia Rossitto, Tecla Foti, Maria Ferrigno, Antonella
Angelini, Valeria Vadalà, Grazia Oppedisano, Caterina Diano, Monica
Giuffrida, Carmelo Panebianco, Rosalia Calapai, Nadia Valenziano,
Alessia Monteforte, Floriana Murabito, Lidia Manganaro, Paola
Siracusano, Laura Privitera. Carmela De Domenico, Giovanna Ilardo,
Giovanna Sberna, Tiziana Cambria, Paolo Sidoti Olivo, Enrica Vinci,
Alessia Sgroi, Maria Teresa Vecchio, Jessica Scala, Enrica Valle, Chiara
Fruscione, Flavia Coffari, Viviana Raccuglia, Giuseppina Floriana Filì,
Giuseppe Currieri, Paola Alessi, Nadia Rita Maria Porsio, Desirée
Latella, Serena Provazza, Barbara Garufi, Alessia Nestori, Alessandra
Paladino, Stefania Albano, Calogera Calà, Francesca Giannone, Francesco
Arcidiacono, Alessandra D'Agostino, Nadia Barberis, Marzia Marra, Ilaria
Parrella, Noemi Vetrano, Erika Smeriglio, Cinzia Scalera, Claudia
Bruno, Angela Salvo, Angela Foti, Viviana Ainis, Salvatore Gentile,
Eugenia Genna, Deborah Bontempo, Melinda Giorgianni, Pietronilla Nicita
Dottori in Psicologia: Vito
Di Gregorio (Dott. in Psicologia dello Sviluppo e dell'Educazione),
Emanuela Zanghì, Giuseppina Pasqua, Erika Salonia, Antonia Siclari,
Eliana Misiti, Giada Femminò, Francesca Barresi
Dottori in Scienze e Tecniche Psicologiche: Alessandra Lo Ricco, Maria Chiara Scagliola, Maria De Gaetano
Pedagogisti: Manuela Magnano, Lidia Praticò, Giovanna Mandarino
Docenti: Claudia
Neri, Giulia Basile, Carmen Costantino, Manuela Labate, Caterina Romeo,
Caterina Fassari, Maria Carmela Mendolia, Simona Zarcone, Annalisa
Mandarino, Mirella Muscari, Valeria Pintaudi, Natalino Scafidi
Genitori: Maria Grazia Vitale, Matilde Grioli, Astrid Vallero (Dott.ssa in Linguistica Clinica)
Medici: Gennaro
Falcone (Medico Chirurgo), Giovanna Campolo (Neuropsichiatra
Infantile), Domenico Torre (Medico Chirurgo), Sabrina Saccà (Medico
Chirurgo), Sergio Lupoi (Psichiatra), Elena Cozzupoli (Neuropsichiatra
Infantile), Stefano Naim (Medico Chirurgo)
Studenti di Psicologia: Cinzia Palomba, Luana Messina, Daniela Sturiale, Claudio Pugliese Carchedi
Altri sottoscrittori e altre figure professionali: Giovanni
Rossi (Avvocato), Andrea Irto (Praticante Avvocato), Isabella Maria
Sconti (Assistente Sociale), Alessandro Traina, Giovanni Pino, Giuseppe
Astone (Avvocato), Alessandro Saccà (Dottore in Giurisprudenza),
Gianfranco Leonti, Cinzia Infortuna (Pittrice), Vincenzo Catalano
(Direttore Patronato Provinciale), Giangiacomo Ferraro (Avvocato),
Angelica Raso (Dott.ssa in Giurisprudenza)
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